• Logo_picleg
  • Quae
  • INRAE

 Principali sintomi

 

Come suggerisce il nome, la Ralstonia solanacearum porta ad un rapido appassimento delle giovani foglie nelle ore più calde della giornata, spesso reversibile inizialmente durante la notte (Figure da 1 a 4). Successivamente, gli avvizzimenti compaiono improvvisamente e diventano permanenti. Da segnalare la totale assenza di sintomi sui frutti. Abbastanza rapidamente, il tessuto colpito muore e si secca, e molte piante alla fine muoiono. Possono comparire sintomi meno tipici, soprattutto in condizioni non favorevoli all'avvizzimento batterico: rallentamento della crescita delle piante, epinastia fogliare, emissione di grezzi radicali sul fusto, ingiallimento delle foglie inferiori Questi diversi sintomi possono comparire sulle giovani piantine in vivaio così come sulle piante adulte. Le radici potrebbero soffrire della presenza di R. solanacearum : un numero crescente di esse marcirebbe .

In tutti i casi, un taglio longitudinale delle radici, della radice a fittone e del fusto mostra spesso che i vasi hanno assunto una colorazione da giallastra a brunastra più o meno scura (figure da 5 a 7). Alla fine del decorso della malattia, il midollo e la corteccia possono presentare lesioni umide e brune.


Un metodo molto semplice, noto come " test del bicchiere d'acqua ", consente di effettuare una diagnosi complementare molto efficace della contaminazione da R. solanacearum per  differenziarla da un attacco di un fungo vascolare. Consiste nel prelevare un frammento di stelo dai livelli inferiori del fusto e immergerlo in un bicchiere d'acqua: entro 5 minuti compaiono volute bianche costituite da miliardi di batteri (la malattia aveva per primo nome la "malattia del filo" dovuta a questa proprietà) (figura 8)


Figura 8
Ultima modifica11/04/21
ralstonia_tomate_DB_614_622
FIG1
ralstonia_tomate_DB_607_623
FIG2
ralstonia_tomate_DB_609_625
FIG3
ralstonia_tomate_DB_612_628
FIG4
ralstonia_tomate_DB_610_627
FIG5
ralstonia_tomate_DB_611_629
FIG6
ralstonia_tomate_DB_613_626
FIG7