Biologia, epidemiologia

 

 

  • Conservazione, fonti d'inoculo

La Pilidiella diplodiella si conserva principalmente grazie ai suoi picnidi formati su lesioni presenti su rametti o fusti, e su acini d'uva rimasti su alcuni fusti o caduti al suolo (figura 1). Questi picnidi sembrano potersi mantenere per diversi anni in vigna senza problemi, quindi il terreno, sono quindi la fonte dell'inoculo primario.

Le contaminazioni primarie sono spesso trasportate dall'aria; interessano i conidi dei picnidi che vengono dispersi durante le piogge, per spruzzi d'acqua e spruzzi.

 

  • Penetrazione e invasione

Dopo che i conidi germinano (a temperature comprese tra 11-30 ° C), il loro tubo germinale entra nelle bacche o nei ramoscelli attraverso varie ferite, probabilmente anche direttamente attraverso la pelle o l'epidermide. Successivamente il micelio invade gradualmente i tessuti. Da notare che le contaminazioni sugli acini avvengono solo tra le fasi di "grano grande quanto un pisello" e di "invaiatura precoce". Il periodo di incubazione dura dai 3 agli 8 giorni a seconda delle condizioni climatiche, dell'organo attaccato e del vitigno.

  • Sporulazione e disseminazione

Su tutti gli organi colonizzati, il fungo produce numerosi picnidi sferici (figura 2) più o meno appiattiti, che virano gradualmente al marrone. Ad esempio su ogni acino d'uva se ne possono contare almeno 200. Queste strutture fungine producono diverse centinaia di spore (figura 3) che vengono estruse dai picnidi tramite l'ostiolo, sotto forma di matrici mucillaginose. I conidi saranno all'origine delle contaminazioni secondarie che saranno assicurate soprattutto dalle piogge, dagli spruzzi d'acqua, dagli operai che lavorano quando la vegetazione è bagnata, ecc.

 

  • Condizioni favorevoli al suo sviluppo

Come molti funghi aerei, P. diplodiella ama particolarmente i periodi umidi e piovosi. Lo sviluppo di questo fungo sulla vite sembra essere favorito dalla presenza di ferite provocate dalla caduta di chicchi di grandine su bacche e rami durante l'estate, o anche da vari altri parassiti delle bacche. Questa affermazione sembra un po' troppo restrittiva e non riflette appieno il potenziale parassitario di quest'ultimo. Sembra infatti probabile che possa attaccare la vite in condizioni climatiche favorevoli, e questo assenza di in in grandine particolare .

La temperatura ottimale per lo sviluppo del fungo sarebbe tra i 22-27 °C.

Diverse specie di Vitis non sembrano avere la stessa sensibilità al rutto bianco.

 

Sinottica dello sviluppo di P. diplodiella  

Ultima modifica07/08/21
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FIG1
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FIG2
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FIG3