Principali sintomi

 

Sintomi tellurici

 
Questi tre marciumi attaccano principalmente le radici della vite. È su quest'ultimo che compaiono i primi sintomi.
  • L'Amillaria mellea colpisce le radici la cui corteccia diventa marrone e si stacca facilmente, in assenza di micelio esterno visibile. Si osserva invece, tra la corteccia e il legno, un reticolo di cordoni nastriformi e palmette bianche (figure 1 e 2). Questa rete può unirsi per formare un manicotto miceliale quasi continuo che può salire fino al collo della pianta.
    In uno stadio più avanzato, linee nere appaiono delle sotto la corteccia; sono infatti una sorta di lamina miceliale melanizzata che delimita, all'interno della radice, volumi protettivi per il fungo (figura 3).
    Nella fase finale della colonizzazione il legno è completamente degradato, di aspetto fibroso, spugnoso, di colore giallo arancio, saturo di acqua. Siamo quindi in presenza di un "marciume umido". Emerge un forte odore di fungo (Figura 4).
    A volte, si nota sulle radici della presenza di rizomorfe, tipi di marrone scuro a cilindri neri, liscia e lucida, 1 a 1,5 mm di diametro e dieci o più centimetri di lunghezza. Dei Armillaria, ciuffi di carpofori giallo miele sono visibili i piedi delle viti che muoiono in autunno (figure 5 e 6).
  • Rosellinia necatrix provoca sintomi diversi dai precedenti. Al di fuori della radice, quando le condizioni climatiche sono favorevoli (elevata umidità relativa), osserviamo tele di miceli bianchi che diventano grigio fumo, molto abbondanti ma molto fragili, dall'aspetto di una tela di ragno (facies all'origine del nome di questa malattia) . Più in generale si nota la presenza di cordoni bianchi di struttura sciolta che si possono riscontrare anche negli interstizi del terreno.
    Sotto la corteccia le palmette sono piccole, slanciate, ramificate a ventaglio. Non costituiscono mai un manicotto miceliale continuo tra la corteccia e il legno come nel caso dell'Armillaria, sono distribuiti in tutta la corteccia che presenta, secondo Guillaumin (1982), un aspetto "marmorizzato". Il legno apparentemente non è degradato.
  • La Roesleria subterranea produce un micelio che non compare sulla superficie delle radici invase. Quest'ultimo, molto sottile (1 µm di diametro), è intra ed intercellulare. Distrugge il tessuto legnoso che spesso è già indebolito per altri motivi. I suoi numerosi corpi fruttiferi si osservano facilmente lungo le radici; sono apoteci a forma di capocchia di unghia, di colore grigio verdastro, che si formano principalmente in autunno.
     

Sintomi dell'aria

 
I sintomi compaiono sulle parti aeree della vite ed in particolare sulle foglie, ma sono secondari e consecutivi a quelli prodotti sulle radici. Si possono osservare due tipi di sindromi sulle piante per questi 3 marciumi radicali:
  • una forma lenta caratterizzata da un progressivo deperimento della pianta che sminuisce e presenta gemme che abortiscono. Gli internodi sono più corti, le foglie più piccole ma generalmente non distorte. A volte, in piena estate ea seconda delle condizioni climatiche, le foglie dei vitigni a bacca bianca ingialliscono e quelle dei vitigni a bacca nera si arrossano, questo prima della defogliazione prematura (figure da 7 a 10);
  • una forma apoplettica all'origine di un improvviso avvizzimento generalizzato o parziale della vite. In quest'ultimo caso, una o più armi morte possono essere osservate l'anno successivo. Le foglie alla fine appassiscono e cadono. Da notare che questa forma apoplettica può manifestarsi su viti apparentemente sane e generalmente molto fruttuose o su viti già in fase di deperimento.

Le viti malate sono distribuite casualmente all'inizio dell'attacco, ma molto rapidamente osserviamo focolai ("cerchi") che mostrano piante morte al centro e muoiono alla periferia. Questa distribuzione a fuoco è all'origine del nome "malattie del giro" associato anche a questi marciumi (figura 9).

Ultima modifica07/12/21
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